Synopsis
Scritto tra il 1953 e il '56, La casa di via Valadier si compone di due racconti. Il primo, Esiliati, narra gli sforzi, i dubbi, le frustrazioni e le amare speranze di un gruppo di operai socialisti costretti a trasferirsi a Roma dalla Toscana per sfuggire alle persecuzioni fasciste. La casa di via Valadier si incentra invece sulle vicende di alcuni antifascisti di estrazione piccolo borghese: ne è protagonista Anita Turri, la vedova di un noto dirigente socialista, o piuttosto la sua casa di via Valadier, dove gli amici del marito si incontrano, discutono, lottano. Legati idealmente dalla presenza di uno stesso personaggio, Maggiorelli - un operaio socialista - e dall'ambiente romano che fa da sfondo, i due racconti propongono una cronaca precisa dell'Italia democratica durante il fascismo. Si tratta di un libro di singolare rilievo, essenziale per la comprensione della nostra storia più recente, perchè in esso i disegni e gli ideali della lotta di Liberazione vengono riferiti dalla viva voce di chi di quell'epoca fu protagonista. I due racconti raggiungono la più autentica intensità nell'intima, tesa penetrazione dei personaggi, soprattutto della fragilissima Anita, della quale ha detto Michele Prisco: «è una creatura d'eccezione, non solo nella vita, ma nella vita dell'arte, che è cosa più difficile».
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